Cartolina del Giorno (69): rumorose opinioni al vento

Mia carissima Cara,

questa volta sono stato via per tanto tempo, chissà se vorrò mai ritornare. L’animo umano è un luogo talmente sconfinato: è terribile viaggiarci a lungo, percorrendone fino al confine le strade, sempre più solitarie e impervie.

Non mi sei mancata, lo sai, e ogni giorno, nel quale mi allontanavo da te, facevo spazio al tuo sorriso lungo il percorso di questo mio cammino.

Ognuno, dell’oggi, ricorderà il bene e il male, l’assurdo e quel che furono questi giorni. Qualcuno, tra gli altri, raccoglierà fatti, numeri, persone; tramanderà la propria impressione. Certuni cercheranno di ricavarne lezioni per il futuro, al quale mai è servito il passato.

Io, invece, che sempre meno ho parole per tutto quanto è vano al mondo e al mondo stesso caro, conserverò poche, rare cose, come valori unici e assoluti: stelle infreddolite nella notte, illuminata da una bianchissima luna, per tanto buio; una mattina vestita a sposa da un innamorato gelido inverno; il cielo armato a scudo da un diafano azzurro, il quale tracciava sentieri rossastri tra le cupe nuvole all’orizzonte; cime innevate all’alba, dietro il raso della nebbia; la pioggia che ticchettava la lentezza del tempo sui tetti, gocce come nocche alle finestre.

Povero me matto, che odio le campane quali strumenti di tortura e, ti tali rumorose opinioni al vento, non mostro interesse più che l’ironia merita!

Perfino da così lontano, stammi bene ragazza mia, perché sempre te ne voglio.

Muove il Nero. Scaccomatto in due mosse

Cartolina del Giorno (68): con queste scarpe ai piedi

Mia Carissima cara,

le giornate di novembre, almeno qui, sono ammantate dal sole. Il cielo, alto e in compagnia di qualche nuvola errante, è terso. Al mondo, insomma, come puoi constatare anche tu, non importa poi nulla che gli uomini si siano chiusi in casa.

Penso, spesse volte, che questo sia un bene in fondo. Questo animale terribilmente egocentrico è capace di inventare e ignorare, allo stesso tempo, ogni sua responsabilità. Il consorzio di questi esseri, come ogni sorta di vita animale del resto, così gretti e meschini, perché non altro è dato d’essere, i quali per giunta se ne stanno a pontificare sul loro essere di natura divina, mi ha sempre disgustato.

Basterebbe, una volta per tutte, imparare che un sistema nervoso non pensa, reagisce soltanto a degli stimoli, per capire molto di tutta la storia umana e di come essa sia destinata, ostinatamente, a ripetersi.

Con queste scarpe ai piedi, ogni mattina, povero me matto, nell’agghiaccio bianco dell’alba arancio, ascolto di Josef K, e se non ti incontro è perché altrove è troppo lontano.

Stammi bene, perché sempre te ne vorrò.

Il Nero muove. Scaccomatto in due mosse

Cartolina del Giorno (67): come petali al vento

Mia Carissima cara,

sovrastato da una intorpidita distesa di grigio, ieri, un campo verde, delimitato da stanche foglie ingiallite e d’alberi in fila indiana, appariva maculato da bianchissimi fiori, forse gigli o margherite.

Della solitudine del mattino non mi curavo, mentre il mio sguardo si posava sull’inatteso spettacolo, poiché di te il pensiero in mia compagnia camminava. Come petali al vento, poi, al mio passaggio hanno iniziato a dispiegare le ali a v, in un nutrito stormo, i fiori divenuti uccelli.

Mi è presa una trista malinconia, allora, a saperci uomini così compressi e sospesi, in questa contemporanea realtà, artata a tal punto che dalla natura deve rifuggire, rinchiudendosi.

Continuino pure a starnazzare le oche d’ogni scienza nutrite e armate d’ogni varia ragione! Ciò per cui i matti come me respirano e di cui, sempre all’erta, difenderanno i confini, si chiama libertà. Farne soltanto un diritto e un dovere sociale, quale aberrazione d’animale può mai tanto concepire!

Il Bianco muove. Scaccomatto in due mosse!

Cartolina del Giorno (66): il predicato del possesso

Mia Carissima Cara,

la stagione del silenzio è sopraggiunta inattesa, senza bussare alla porta si è seduta sul divano, a farmi compagnia. Nel suo specchio argenteo e freddo, i miei pensieri si sono fatti più lucidi, meno impazienti di confessare, forse più saggi.

Si sono zittiti, altresì, tutte le vanitose ragioni d’esistere dell’io, difronte alla bellezza del mondo che, per strada, si mostrava ornato dei suoi più ordinari panorami.

Ora lo so, e vorrei poterlo dire alle tue mani, non mi manchi, perché questo è il predicato del possesso. Quel che mi manca, riflesso nell’alba d’ogni mattino, è  quel che accade quando io e te siamo.

Oggi piove, piano e senza mai smettere. Il cielo grigio avvolge e colora d’autunno il giorno. Me ne starò in un angolo di casa, me matto, a leggere un buon libro, a guardare un vecchio film, aspettando che il silenzio alle parole si confidi.

Muove il Nero. Scaccomatto in due mosse!

Cartolina del Giorno (65): un giuoco antico

Mia carissima Cara,
in piscina, mentre nuoto, posso vedere soltanto un soffitto grigio in sostituzione del cielo, che a sprazzi si riflette sulle cornee, tra gli spruzzi dell’acqua, dai finestroni. Penso a forza di bracciate, in questo luogo così inospitale e gentile, allontanando la fatica, scivolando sull’acqua. Felice, è il momento in cui dimentico tutto.
Quanti giorni sono trascorsi dall’ultima volta che la tua voce ha riempito l’aria che mi circonda? Non lo so…controlla il respiro…47, ancora dieci dai. Il cuore si strugge contando vani numeri, che mai colmano o significano la tua assenza.
Questo nostro giuoco, che nessuno insegna e ognuno imparare anela, è antico tanto. Mai si esaurisce questa umana ricerca nella imperfezione! Noi che siamo moderni, prima ancora che saggi, per sottrazione ci è dato conoscere, mai incontrando, in così continuo errare, la Verità.
Io, intanto, ad ogni risveglio ti auguro il buongiorno, mentre indosso il mio più vero sorriso, sardonico. Con te mi confronto per tutto il giorno, finché arriva la sera. Povero matto, rimango a guardar stupito le stelle, e mentre mi raggiunge la tua buonanotte sogno di ricominciare l’indomani, come ieri, come oggi, come sempre.

Buongiorno, amore mio.
Muove il Bianco. Scaccomatto in due mosse.