Dalla Spagna con Errore: imparare dalle partite

Ci sono luoghi nel cuore di uno scacchista che diventano semplici partite. Sono quelle che hanno fatto di un torneo una domenica splendida o da dimenticare!
Per un principiante che vuole migliorare il suo gioco e che ha l’ambizione di aspirare ad un perfezionamento, le proprie partite diventano come quei vecchi album di fotografie di una volta. Le si porta all’amico e si racconta per filo e per segno cosa ha preceduto lo scatto, cosa ne è seguito e il ricordo vivido riaffiora in una esperienza rivissuta.
Questo accade a coloro che analizzano, prima o dopo le proprie partite! Questo è compito di un buon giocatore ma, sopratutto, buon istruttore che deve dall’esperienza estrarre le memorie sulle quali costruirne di nuove e più solide.
Avviso ai naviganti, la partita e gli esercizi ad essa allegati non sono per “esperti” e navigati giocatori, da torneo o di Club. Questo è un luogo per chi da dilettante vuole imparare a diventare uno scacchista.
Buona lettura e buon esercizio. Vi suggeriamo di trovare prima le soluzioni e scriverle, in un secondo tempo cliccate sul quadrato in basso a destra, per aprire in una nuova finestra la partita e poter cosi vedere le soluzioni ai vari momenti critici.

Cartolina del Giorno (49): la natura degli uomini

Mia carissima Cara,
sono tornato oggi da un lungo viaggio al nord. Le parole mi si sono soffocate in bocca, negli occhi, smarrite e confuse davanti alla natura così viva e bella. Tutte le mattine ho appoggiato il mio stilo al foglio bianco, per dirti quanto ti ho pensato e avrei voluto accanto. Tutte le mattine l’alba mi rapiva e la bellezza del giorno non poteva avere altre parole che il tenerti accanto a me, mentre questo mondo ci possiede!
Sai, anima mia, ho paura che agli altri questo non importi, perché sempre più spesso si dimentica la propria origine e quanto apparteniamo e partecipiamo del mondo, che non è di questi esseri che orgogliosi credono di averlo creato!
Mi sei mancata! Ciao, amore mio.

Muove il Bianco. Scaccomatto in una mossa!

Cartolina del Giorno (48): lunatiche ragnatele

Mia Carissima cara,
su qualche foglio bianco c’erano parole per te, ne ricordo vagamente qualcuna: tutte dicevano quanto è importante che la tua presenza irrompa nel mio mondo!
L’inverno qui fa le bizze e il caldo del giorno si alterna al freddo della notte. Tutti hanno paura del virus dell’anno. Ogni maschio è impegnato a fare l’allenatore da bar, mentre le femmine dicono che si dice a uomini e donne. La realtà mia cara non è neanche oggetto della politica e del giornalismo è rimasto solo un inchino all’indirizzo di chi comanda senza altra direzione!
Il resto gesticolano parole ed urlano gesti nei social: che il mondo oramai non è più lo stesso; che tutto è cambiato e nulla in meglio.
Fermi, mentre tutto gira e furria, rimangono i matti, che leggono e rimangono in silenzio, che parlano e scrivono lentamente; che discutono e non si offendono; che ridono e non irridono; che spiegano e vogliono capire.
Poi rimaniamo io e te, lontani uno stare insieme!

Muove il Bianco. Scaccomatto in una mossa!

Cartolina del Giorno (47): l’alba degli uomini

Mia Carissima Cara,
ti scrivo mentre le ombre del buio e quelle dei sogni, che non ricordo, si dileguano alle prime luci del mattino. Dormire riesce ai sazi, a chi non ha desideri da soddisfare, a coloro i quali mangiano e vestono panni come fosse tutto quel che devono!
Felici loro, perché di questo è fatta l’umana gioia: la più soave delle ignoranze.
L’intelligenza, mia dolce anima, è sopravvalutata; la conoscenza si porta dietro l’enorme peso della memoria; il sapere usa parole come violentissime armi!
In fondo è sempre stato così: il gregge pascola e dorme e bela e guarda con invidia chi ne è a capo e lo segue, sol perché spera di prenderne il posto. Il pastore, il più delle volte, guarda la luna incurante di quel che lo circonda. Il mondo, povero matto, intanto gira sorridendo degli uni e dell’altro!
Buona giornata a te, mio bene.

Muove il Bianco. Scaccomatto in una mossa!

Cartolina del Giorno (46): idolatria moderna

Mia Carissima Cara,
il sole oggi, dal parabrezza dell’auto, inondava di luce i miei occhi. Tutto, per pochi minuti, è stato sommerso dalla luce, e le strade e gli alberi. Sembrava l’estate volesse irrompere rumorosa, in questo silenzioso inverno.
Ti scrivo poche righe, come sempre farò, per poterti salutare e credere che un giorno, prima ancora che con le labbra, con gli occhi ti dirò ciao e tradirò l’averti atteso con un’emozione di troppo nei gesti e nel corpo.
Per il resto, mia cara, sono tutti immersi nell’evento mondano del momento; tutti fanno a gara nel tirar la giacca al buon senso e al senso comune. Nessuno osserva con occhi e parole critiche, ovvero giudiziose, la realtà ed il complesso di eventi. Ecco, forse anche per questo, questo povero matto ha deciso di restarsene in silenzio, per un po’ o fino a quando le parole avranno un peso ed un significato!
Ti voglio bene, a presto.

Muove il Bianco. Scaccomatto in una mossa!