Mia Carissima cara,

le giornate di novembre, almeno qui, sono ammantate dal sole. Il cielo, alto e in compagnia di qualche nuvola errante, è terso. Al mondo, insomma, come puoi constatare anche tu, non importa poi nulla che gli uomini si siano chiusi in casa.

Penso, spesse volte, che questo sia un bene in fondo. Questo animale terribilmente egocentrico è capace di inventare e ignorare, allo stesso tempo, ogni sua responsabilità. Il consorzio di questi esseri, come ogni sorta di vita animale del resto, così gretti e meschini, perché non altro è dato d’essere, i quali per giunta se ne stanno a pontificare sul loro essere di natura divina, mi ha sempre disgustato.

Basterebbe, una volta per tutte, imparare che un sistema nervoso non pensa, reagisce soltanto a degli stimoli, per capire molto di tutta la storia umana e di come essa sia destinata, ostinatamente, a ripetersi.

Con queste scarpe ai piedi, ogni mattina, povero me matto, nell’agghiaccio bianco dell’alba arancio, ascolto di Josef K, e se non ti incontro è perché altrove è troppo lontano.

Stammi bene, perché sempre te ne vorrò.

Il Nero muove. Scaccomatto in due mosse