Cartolina del Giorno (68): con queste scarpe ai piedi

Mia Carissima cara,

le giornate di novembre, almeno qui, sono ammantate dal sole. Il cielo, alto e in compagnia di qualche nuvola errante, è terso. Al mondo, insomma, come puoi constatare anche tu, non importa poi nulla che gli uomini si siano chiusi in casa.

Penso, spesse volte, che questo sia un bene in fondo. Questo animale terribilmente egocentrico è capace di inventare e ignorare, allo stesso tempo, ogni sua responsabilità. Il consorzio di questi esseri, come ogni sorta di vita animale del resto, così gretti e meschini, perché non altro è dato d’essere, i quali per giunta se ne stanno a pontificare sul loro essere di natura divina, mi ha sempre disgustato.

Basterebbe, una volta per tutte, imparare che un sistema nervoso non pensa, reagisce soltanto a degli stimoli, per capire molto di tutta la storia umana e di come essa sia destinata, ostinatamente, a ripetersi.

Con queste scarpe ai piedi, ogni mattina, povero me matto, nell’agghiaccio bianco dell’alba arancio, ascolto di Josef K, e se non ti incontro è perché altrove è troppo lontano.

Stammi bene, perché sempre te ne vorrò.

Il Nero muove. Scaccomatto in due mosse

Questi Matti: esercizi pratici e teorici #3


Istruzioni per la risoluzione dei problemi: 
prima di ogni cosa assegnatevi un tempo; cercate poi di trovare la soluzione e scriverla senza l’ausilio di una scacchiera; se e quando risulterà difficile trovare la soluzione a mente, allora trasponete su una scacchiera e muovete i pezzi. Scrivete tutte le soluzioni e varianti.

In ogni esercizio Muove sempre il Bianco

Le soluzioni le troverete alla fine dell’articolo. Vi basta cliccare sul pulsante. Buon allenamento

 

#7

Il coraggio è azione

Il coraggio autentico non partecipa nella maniera più assoluta del timore. Chi afferma il contrario, lo dice a colui il quale, bloccato dalla paura, non è riuscito a compiere nessuna azione davanti al pericolo.

Il coraggio, in vero, è pura forza di volontà che non vuol soccombere e che in questa eccitante lotta risveglia ogni singola forza, combinandole in pura azione.

#8

Il significato della doppiezza

Alla doppiezza gli uomini hanno sempre erroneamente attribuito un valore genericamente negativo, come se solo una faccia delle monete fosse vera e l’altra, invece, irrimediabilmente falsa.

Occorre coraggio per votarsi a un dio a due facce, quando si è difronte al destino. E’ soltanto nella ambivalenza che di volta in volta il mondo acquisisce l’appellativo di vero!

#9

Contro il destino

A volte il destino sembra avere forze in sovrabbondanza e non sembra affatto temere ogni nostra azione. 

Non giova a nulla, in simili frangenti, restarsene in difesa, rintuzzando i vari attacchi del fato. Occorre, invece, coraggio e forza di autodeterminazione. Raccogliere le proprie forze in azione simultanee, che stabiliscano una volta per tutte quale parte deve avere il nostro divenire al mondo.

Abbecedario Scacchistico: il Controllo

Subito dopo avere imparato le regole degli scacchi, se  vi si vuole dedicare del tempo e diventare bravi, è bene allenarsi all’inizio con degli esercizi semplici sullo scaccomatto. Questo, infatti, è il solo scopo del gioco. Risulta, quindi, molto importante conoscere gli schemi tipici che portano alla conclusione della partita.

Ora, tuttavia, ci piace giocare, muovere i tanti pezzi che costituiscono il nostro esercito. Certo è fantastico potere iniziare una nuova partita a scacchi!

Quel che però accade, ai principianti alle prime armi e ai bambini, che sono poi coloro ai quali si rivolge questo abbecedario; quel che accade, dicevamo, è che d’improvviso ci ritroviamo con il nostro caro esercito decimato, catturato impunemente dal nostro avversario senza pietà e senza quasi accorgercene.

Armatevi di santa pazienza, dunque, e non abbiate fretta. Cercheremo, passo passo, di scoprire quante cose fanno i pezzi sulla scacchiera, senza dare nulla per scontato, ovvio o troppo facile. Sapete, al sottoscritto, è capitato tra le altre cose di ascoltare più di una ventina di istruttori, alcuni dei quali anche forti giocatori, che non riuscivano a mettersi d’accordo su cosa fosse una minaccia e cosa un attacco.

Noi, come già detto in precedenza, cercheremo di darvi una grammatica essenziale dei pezzi come se fossimo alle scuole primarie.

La prima cosa che fanno (o, come piace dire a me. dicono) i pezzi è controllare le case sulla scacchiera. Per comprendere, osserviamo il seguente diagramma:

In questa posizione è errore comune pensare che le due Torri non stiano facendo niente. Nulla di più inesatto! Le due Torri stanno, invece, controllando le case delle rispettive colonne e righe, ad eccezione dell’unica casa in cui sono poste. I pezzi, quindi, controllano le case secondo il loro movimento ad eccezione della casa dove sono poste e, se si esclude il Cavallo, a meno di pezzi che ne ostacolino il movimento stesso. I pedoni, che ricordiamo non sono pezzi, controllano le case dove possono catturare, mentre non hanno nessun controllo secondo il loro movimento.

Il Controllo, da una parte, ci dà la proprietà della scacchiera. Un maggiore controllo delle case da parte del Bianco vuol dire che quest’ultimo avrà a disposizione più territorio per i propri pezzi. Dall’altra parte, il Controllo, ci dà anche la forza dei pezzi ed il loro valore. Ecco perché quest’ultimo è sempre relativo e mai assoluto.

Per questa ragione ho sempre trovato inutile dire ad un bambino o a un principiante adulto la Torre vale 5, il Pedone vale 1. Ma, 5 cosa?

Provate a mettere, uno alla volta, i pezzi sulla scacchiera e contare, in base alla diversa collocazione, le case che essi controllano. Noterete, in questo modo, come ogni pezzo controlli più o meno case sulla scacchiera, rivelandoci in tal modo anche la loro forza. Prenderemo, dunque, il pezzo con il minor controllo come unità di misura e, basandoci sull’esperienza, costruiremo la nostra scala di valori, che è quella che tutti conoscete:

Fare degli esercizi per migliorare la nostra visione del controllo che i pezzi esercitano sulla scacchiera è il primo passo per comprendere dove muovere i nostri pezzi, senza farseli catturare e cercando allo stesso tempo di farli diventare più forti.

Prima di passare a consigliarvi alcuni tipi di esercizi, osservate il diagramma seguente:

Ci piace sottolineare già da ora, con questo esempio,  un’altra funzione dei pezzi, tra le più importanti: la Collaborazione. Cavallo e Donna, infatti, non solo stanno esercitando ognuno il rispettivo controllo su alcune case, ma su altre il controllo risulta addirittura raddoppiato. La casa f2, e3, e5 e f6 sono controllate, infatti, una volta dalla Donna e una volta dal Cavallo.

Troverete di seguito alcune categorie di esercizi che si possono fare, ricordandovi che si parte sempre dal più semplice per poi accrescerne sempre la difficoltà.

Se siete alle prime armi vi consigliamo di risolvere degli esercizi in cui dovete muovere un pezzo oppure vedere tutte le case dove non viene catturato. Molto importante con il Re, per via della sua aurea regola.
Altro esercizio consigliato all’inizio e ai bambini soprattutto. Colorare in verde tutte le case in cui un pezzo può andare (la Torre in d5 per esempio) e in rosso le case in cui viene catturata.
Esercizio qui proposto in forma semplice, ma che può diventare via via più complesso (vedi ultimo diagramma). Si tratta di portare un pezzo in una Casa/Obiettivo senza farselo catturare. Si può anche aggiungere il numero di mosse.
Ancora un divertente modo per imparare il Controllo. Collocare un pezzo del colore opposto in una parte precisa della scacchiera (qui la Settima Traversa) senza farselo catturare.
Altra categoria di esercizi interessante. Dato un set di pezzi (qui Cavallo/Torre/Alfiere) collocarli sulla scacchiera nelle case in verde in modo che le case in rosso risultino controllate una sola volta.
Categoria di esercizi molto importane per i principianti ed i bambini che spesso si lasciano abbagliare dalla foga di fare scacco. Può essere fatto in più versioni: 1 dai scacco senza farti catturare; 2 quali sono tutte le case in cui la Donna può dare scacco senza essere catturata.
Infine per i più esigenti e dopo aver fatto molta pratica un categoria di esercizi che oltre a sviluppare la capacità di vedere il controllo dei pezzi, altresì sviluppa la capacità di pianificare. Con solo 8 mosse portare la Torre bianca nella casa in rosso, senza farsela catturare. Il Nero non muove.

Se volete approfondire l’argomento e ricevere ancora più materiale di studio, contattami. Impartisco lezioni online a bambini e principianti desiderosi di apprendere le regole del gioco e padroneggiare le tecniche basilari per poter giocare una buona partita a scacchi.

Questi Matti: esercizi pratici e teorici #2

 

 Istruzioni per la risoluzione dei problemi: prima di ogni cosa assegnatevi un tempo; cercate poi di trovare la soluzione e scriverla senza l’ausilio di una scacchiera; se e quando risulterà difficile trovare la soluzione a mente, allora trasponete su una scacchiera e muovete i pezzi. Scrivete tutte le soluzioni e varianti.

 

In ogni esercizio Muove sempre il Bianco

Le soluzioni le troverete alla fine dell’articolo. Vi basta cliccare sul pulsante. Buon allenamento!

#4

Linee armoniche

L’amicizia si accorda esclusivamente su alte e rare linee armoniche. Essa è rara e spesso la vita richiede a coloro che ne partecipano di percorrere strade diverse.

Troppi si smarriscono, non ritornando mai più a casa, non ritrovando mai quell’armonia della quale per sempre sentiranno la mancanza. Altri, invece, non riuscendo a viverne senza, compiendo i passi esatti, anche quando si allontanano si ritrovano, poi, in una sintonia che sembra essere la loro essenza.

#5

La forza d’attrazione

La solitudine è un’amica potentissima. Agli occhi degli altri, al sicuro dietro tanti scudi: famiglia, compagni, colleghi, soci; agli occhi degli altri sembra priva di qualsiasi forza coordinativa. Non vi è, tuttavia, forza di attrazione più grande. Intorno ad essa stanno in molti, come gli uomini al pascolo del potere, pronti a servire in ogni occasione.

L’amicizia in nome della gloria, del tornaconto, dell’interesse orbita sempre intorno a solitudini forti e terribili.

#6

La naturale inclinazione

Non di rado ci sentiamo al sicuro e ben protetti, rinchiusi dentro il nostro mondo, governati dal solo nostro ego il quale di se stesso si nutre, smisurato.

Proprio in tali frangenti, in vero, il destino, in consorzio con la naturale inclinazione all’associazione degli animali, si abbattono con una tempesta improvvisa sulle nostre certezze.

Di concerto e muovendosi in sintonia, ci fanno ammattire e dubitare delle nostre sicurezze.

C’è il lockdown, h6 è buona, e anch’io non ho più molte certezze

Come ogni mattino, ho aperto gli occhi. Fuori, guardando dalla finestra, c’era il sole che sorgeva. Bene, ho pensato, anche questa certezza almeno per oggi è assodata.

Pieno di energia e scattante come un bradipo che sonnecchia all’ombra realizzo, arrivato in soggiorno, dalle mascherine sul tavolo e dalle camice bianche non stirate, che siamo ancora in piena pandemia e, sì, c’è il lockdown. Sono rinchiuso in casa e non posso andare al lavoro.

Poco male, il sole continua a splendere, è davvero una bella giornata. Mi rianimo, quindi, e dopo un buon caffè approfitto del giorno di mercato. Autocertificazione in tasca, vado a fare una passeggiata e la spesa. Al ritorno a casa, studio, gioco, mangio e rido (sono da solo, ma meglio non dire a nessuno quest’ultima azione. Tanto chi la verrà mai a sapere!). Telefona anche il presidente con il fiato alla Pantani e l’aria di montagna che attraversa il telefono, quasi mi convince a comprare una bicicletta. Chiusa la cornetta (a qualcuno verrà la certezza della nostalgia) metto la tuta ed esco fuori all’aria fresca del giorno, indosso la mascherina e senza autocertificazione, dopo poco ho il fiatone.

Uno di questi giorni devo provare ad uscire con la scacchiera sottobraccio e la tasca vuota. “Scusi, agente, sono uno sportivo e sto facendo attività all’aperto!”. Al massimo scriverò un articolo con la foto della multa e il cuore duro dell’agente che neppure Netflix è riuscito ad intenerire!

Al ritorno, dopo una doccia rigenerante, mi metto ad analizzare alcune mie partite. Tutto andava bene e la certezza che il mondo ruotava nel verso giusto era confermata dalla litania di varianti che il motore sciorinava con noncuranza da Gran Maestro davanti a una categoria nazionale. Non mi sono lasciato intimidire, rispondevo sventolandogli, a mo’ di autocertificazione, le mie vittorie a gioco scorretto!

Le certezze che governano il mondo, dopo lo schiaffo del lockdown, sembravano far trascorrere il giorno così, come la vita lo aveva concepito nell’assoluta casualità degli eventi. D’un tratto, tuttavia, mi ritrovo davanti la posizione che vedete.

Io ricordo bene quale mossa da numero infinito di interrogativi ho giocato, e non me ne capacito. Mi sono parato le mani alle orecchie, temendo che persino stockfish, non solo mi avrebbe malamente sgridato, ma addirittura colpito con un meritatissimo ceffone. Così, con la paura che le certezze del giorno diventassero un macigno pesantissimo e difficile da sollevare dal petto del proprio morale, ho pigiato per andare alla mossa successiva e:

h6 è buona!… h6 è buona?! Mi sono lasciato sfuggire un matto in una mossa che chiunque, preoccupato, mi avrebbe subito portato da un oculista per quello che non ho visto! Schiere di bambini alzerebbero le mani eccitati di poter dare un così semplice scaccomatto al Bianco, e stockifish dice solo che h6 è buona.?!

Le certezze che guidano la vita crollano in questo modo, quando meno te lo aspetti, lasciando un silenzio che ricorda un tonfo nel vuoto. Non ci si sente molto bene con il vuoto che non si riesce a riempire. Ci vuole molta forza, alcune volte, per resistere alla vita che di tutte le tue certezze ne fa una matassa di dubbi! Per trovarne il bandolo occorre molta ironia!