Abbecedario Scacchistico: il Controllo

Subito dopo avere imparato le regole degli scacchi, se  vi si vuole dedicare del tempo e diventare bravi, è bene allenarsi all’inizio con degli esercizi semplici sullo scaccomatto. Questo, infatti, è il solo scopo del gioco. Risulta, quindi, molto importante conoscere gli schemi tipici che portano alla conclusione della partita.

Ora, tuttavia, ci piace giocare, muovere i tanti pezzi che costituiscono il nostro esercito. Certo è fantastico potere iniziare una nuova partita a scacchi!

Quel che però accade, ai principianti alle prime armi e ai bambini, che sono poi coloro ai quali si rivolge questo abbecedario; quel che accade, dicevamo, è che d’improvviso ci ritroviamo con il nostro caro esercito decimato, catturato impunemente dal nostro avversario senza pietà e senza quasi accorgercene.

Armatevi di santa pazienza, dunque, e non abbiate fretta. Cercheremo, passo passo, di scoprire quante cose fanno i pezzi sulla scacchiera, senza dare nulla per scontato, ovvio o troppo facile. Sapete, al sottoscritto, è capitato tra le altre cose di ascoltare più di una ventina di istruttori, alcuni dei quali anche forti giocatori, che non riuscivano a mettersi d’accordo su cosa fosse una minaccia e cosa un attacco.

Noi, come già detto in precedenza, cercheremo di darvi una grammatica essenziale dei pezzi come se fossimo alle scuole primarie.

La prima cosa che fanno (o, come piace dire a me. dicono) i pezzi è controllare le case sulla scacchiera. Per comprendere, osserviamo il seguente diagramma:

In questa posizione è errore comune pensare che le due Torri non stiano facendo niente. Nulla di più inesatto! Le due Torri stanno, invece, controllando le case delle rispettive colonne e righe, ad eccezione dell’unica casa in cui sono poste. I pezzi, quindi, controllano le case secondo il loro movimento ad eccezione della casa dove sono poste e, se si esclude il Cavallo, a meno di pezzi che ne ostacolino il movimento stesso. I pedoni, che ricordiamo non sono pezzi, controllano le case dove possono catturare, mentre non hanno nessun controllo secondo il loro movimento.

Il Controllo, da una parte, ci dà la proprietà della scacchiera. Un maggiore controllo delle case da parte del Bianco vuol dire che quest’ultimo avrà a disposizione più territorio per i propri pezzi. Dall’altra parte, il Controllo, ci dà anche la forza dei pezzi ed il loro valore. Ecco perché quest’ultimo è sempre relativo e mai assoluto.

Per questa ragione ho sempre trovato inutile dire ad un bambino o a un principiante adulto la Torre vale 5, il Pedone vale 1. Ma, 5 cosa?

Provate a mettere, uno alla volta, i pezzi sulla scacchiera e contare, in base alla diversa collocazione, le case che essi controllano. Noterete, in questo modo, come ogni pezzo controlli più o meno case sulla scacchiera, rivelandoci in tal modo anche la loro forza. Prenderemo, dunque, il pezzo con il minor controllo come unità di misura e, basandoci sull’esperienza, costruiremo la nostra scala di valori, che è quella che tutti conoscete:

Fare degli esercizi per migliorare la nostra visione del controllo che i pezzi esercitano sulla scacchiera è il primo passo per comprendere dove muovere i nostri pezzi, senza farseli catturare e cercando allo stesso tempo di farli diventare più forti.

Prima di passare a consigliarvi alcuni tipi di esercizi, osservate il diagramma seguente:

Ci piace sottolineare già da ora, con questo esempio,  un’altra funzione dei pezzi, tra le più importanti: la Collaborazione. Cavallo e Donna, infatti, non solo stanno esercitando ognuno il rispettivo controllo su alcune case, ma su altre il controllo risulta addirittura raddoppiato. La casa f2, e3, e5 e f6 sono controllate, infatti, una volta dalla Donna e una volta dal Cavallo.

Troverete di seguito alcune categorie di esercizi che si possono fare, ricordandovi che si parte sempre dal più semplice per poi accrescerne sempre la difficoltà.

Se siete alle prime armi vi consigliamo di risolvere degli esercizi in cui dovete muovere un pezzo oppure vedere tutte le case dove non viene catturato. Molto importante con il Re, per via della sua aurea regola.
Altro esercizio consigliato all’inizio e ai bambini soprattutto. Colorare in verde tutte le case in cui un pezzo può andare (la Torre in d5 per esempio) e in rosso le case in cui viene catturata.
Esercizio qui proposto in forma semplice, ma che può diventare via via più complesso (vedi ultimo diagramma). Si tratta di portare un pezzo in una Casa/Obiettivo senza farselo catturare. Si può anche aggiungere il numero di mosse.
Ancora un divertente modo per imparare il Controllo. Collocare un pezzo del colore opposto in una parte precisa della scacchiera (qui la Settima Traversa) senza farselo catturare.
Altra categoria di esercizi interessante. Dato un set di pezzi (qui Cavallo/Torre/Alfiere) collocarli sulla scacchiera nelle case in verde in modo che le case in rosso risultino controllate una sola volta.
Categoria di esercizi molto importane per i principianti ed i bambini che spesso si lasciano abbagliare dalla foga di fare scacco. Può essere fatto in più versioni: 1 dai scacco senza farti catturare; 2 quali sono tutte le case in cui la Donna può dare scacco senza essere catturata.
Infine per i più esigenti e dopo aver fatto molta pratica un categoria di esercizi che oltre a sviluppare la capacità di vedere il controllo dei pezzi, altresì sviluppa la capacità di pianificare. Con solo 8 mosse portare la Torre bianca nella casa in rosso, senza farsela catturare. Il Nero non muove.

Se volete approfondire l’argomento e ricevere ancora più materiale di studio, contattami. Impartisco lezioni online a bambini e principianti desiderosi di apprendere le regole del gioco e padroneggiare le tecniche basilari per poter giocare una buona partita a scacchi.

Abbecedario Scacchistico: Introduzione

Senza alcuna pretesa e con una semplicità da scolaresca elementare, pardon primaria, avviamo, con questa introduzione, degli appuntamenti periodici per spiegare alcune nozioni scacchistiche di base, spesso sottintese nei cosiddetti corsi di alfabetizzazione.

Spesso, infatti, alcuni istruttori, quando hanno concluso di spiegare il movimento dei pezzi, pensano con ciò stesso di avere trasmesso anche tutte le funzioni che i pezzi svolgono sulla scacchiera. Non serve così a nulla, al neofita, imparare alcuni principi generali d’apertura se, giocando, partita dopo partita non riesce a tenere i pezzi sulla scacchiera e non comprende come mai, pur avendo seguito tutte le indicazioni alla lettera, la sconfitta è arrivata insieme alla decimazione del proprio esercito!

Per acquisire padronanza nel linguaggio, non basta saper leggere e scrivere alcune parole o delle frasi fatte. Occorre la pazienza dell’esercizio per padroneggiarne la grammatica, dal più semplice al più difficile. Di questo noi tratteremo, a beneficio di chi si è avvicinato al mondo degli scacchi e conosce appena come i pezzi si muovono.

La bellezza di questo gioco sta tutta qui: nell’essere un linguaggio. Impossibile diviene, allora, il poterla comprendere se non se ne conoscono le leggi di base. Per significarlo in altro modo: senza solide basi non si costruiscono castelli.

Sarà, dunque, lo scopo di questa nuova rubrica, lezione dopo lezione, costruire una grammatica essenziale dei pezzi e delle loro relazioni e dare spunti per potersi esercitare su di essa, in modo da arrivare a padroneggiarla.

In questo modo la prossima vostra disputa sulla scacchiera vi vedrà, se non proprio vittoriosi, almeno padroni della storia che, voi ed il vostro avversario, mossa dopo mossa, state incidendo sulle 64 case.

Questi Matti: esercizi pratici e teorici #1

 


Istruzioni per la risoluzione dei problemi: 
prima di ogni cosa assegnatevi un tempo; cercate poi di trovare la soluzione e scriverla senza l’ausilio di una scacchiera; se e quando risulterà difficile trovare la soluzione a mente, allora trasponete su una scacchiera e muovete i pezzi. Scrivete tutte le soluzioni e varianti.

In ogni esercizio Muove sempre il Bianco

Le soluzioni le troverete alla fine dell’articolo. Vi basta cliccare sul pulsante. Buon allenamento!

 #1

Senza via d’uscita

Ciò che ci difetta in molte occasioni, lungo il nostro cammino, è l’apertura verso nuove strade. Per proteggere il nostro mondo, allora, ci asserragliamo in noi stessi, convinti di avere sufficienti difese contro gli assalti della vita.

Ahimè, vana illusione! poter controllare tutto, se si vive. Inatteso, così, giunge a farci visita uno smacco, laddove non lo credevamo possibile, laddove ogni difesa dell’io crolla e le nostre convinzioni ci rendono matti.

#2

Ostacoli ed interrogativi

C’è sempre un ostacolo lungo il percorso che ci siamo scelti. Il più delle volte, nonostante la lunga strada che ci ha condotto ad un passo dalla vittoria, ci arrendiamo, perché impossibile ci appare la sua rimozione.

La domanda più importante da porsi, allora, alla quale bisogna in definitiva dare una risposta, è: quanto sei disposto a fare, a dare, per arrivare alla fine del lungo corridoio che avevi come obiettivo?

#3

Sulla strada del destino

Dicono che nella vita le occasioni da sole non bastano. Bisogna con caparbietà sapersele creare, immaginare prima ancora che appaiano. Necessario diviene, allora, per raggiungere il successo, spingere con spallate il destino a rinchiudersi sulla strada da noi scelta. Diventa facile, in seguito, farlo diventare matto, quando lo abbiamo lasciato solo, con una difesa insufficiente, davanti alla nostra rafforzata volontà.

“Questi Matti: esercizi pratici e teorici” Rubrica di allenamento scacchistico

Opera di Pierangelo Bertolo

Dall’epoca romantica in poi l’esaltazione del genio, del talento, ha provocato dei danni enormi nel campo dell’istruzione e della cultura, in generale in ogni campo.  Persino in quello sociale, dove chi comprende meglio sembra essere l’uomo dotato di più intuizione che d’esperienza. Ignorando del resto quanto la prima dipenda dalla seconda!

Si diffondono per questo, oramai antico retaggio, immagini di Einstein e Leonardo da Vinci, se volete persino di Leonardo di Caprio, esaltandone il genio estemporaneo ed il talento innato. Non lo si vuole ammettere, ma con simili bugie il resto degli esseri comuni mortali prende sonno più facilmente la notte. A nessuno o veramente a pochi interessa, invece, di un Einstein che va al lavoro e, di ritorno a casa, studia e studia senza soluzione di continuità; o di un Leonardo da Vinci che sperimenta e sperimenta e sperimenta il suo talento, in un allenamento costante. Credete forse sia diverso per il vostro Leonardo di Caprio? Quante ore avrà passato allo specchio? Saranno forse più di quelle che abbiamo speso noi, senza talento, a guardare i suoi film?

Contemplare ogni giorno diventa un esercizio, praticare ogni giorno diventa un esercizio. Ciò che irrobustisce il proprio genio e talento è l’allenamento che ad esso si concede.

Uno scaccomatto, sapete, non giunge sulla scacchiera per caso e improvviso, trovato da una mente geniale laddove altri non altro vede che una cattura. Uno scaccomatto diventa sulle 64 case d’una scacchiera la conclusione esatta di una lunga contemplazione. Esercitarsi con costanza in tale pratica dà la soddisfazione di trovare la chiave di un grimaldello, fra gli infiniti, del mondo.

Potrete, quindi, venire in questo luogo ad allenare il vostro genio del matto. Troverete periodicamente tre esercizi per accrescere la vostra esperienza e potenziare in tal modo il vostro intuito. Il vostro genio, di sicuro, crescerà insieme al vostro impegno.

Inesorabili Scoperte: imparare dalle partite

Nasci e sono tutti intorno a te a dirti quanto sia bella la vita e come ne valga la pena che sia vissuta fino in fondo. Continuano, inoltre, a ripeterti che è un dono prezioso.
Cresci a questo modo: convinto che tutto ti sia dato (nei tempi odierni persino dovuto) e non comprendi come mai quel regalo ferisce e fa male. Perché nessuno ti aveva mai detto che la vita possiede le unghie e graffia forte?
Succede, allora, che ti arrendi mentre sei alla ricerca di quella meravigliosa vita che ti avevano descritto e promesso: passando da una esperienza all’altra, non raccogliendone i frutti, perché questa non era quella vita e deve essere, quindi, la prossima la sola dove il nostro valore sarà apprezzato (in tempi non di oggi avvalorato).
Capisci tardi, tra le memorie a pezzi delle tue esperienze più dolorose, che cattivi maestri, con il pessimo gusto della protezione, mentivano sulla vita. La vita, questo raro intrigo di forza, esperienza e immaginazione è lotta arcigna. Le cicatrici che ti lascia sono combinazioni insanguinate, senza alcuna strategia.
Impari a questo modo, asciugandoti le lacrime, che la resa fin quando c’è da lottare non è contemplata se la bellezza vuoi negli occhi; che ogni vero dono non è altro che una conquista.
Vi ricordiamo che questo luogo non è per Scacchisti esperti, ma per principianti che vogliono migliorare il proprio gioco. Il nostro consiglio rimane sempre quello di guardare prima l’intera partita, successivamente prendete scacchiera, pezzi, carta e penna.



Tocca a te per quale motivo il Bianco non difende il Pedone? 

Nome Testo:


Il Nero non può prendere il Pedone ora perché a 11…; Cxd4 seguirebbe 12. Cxd4 e se 13 Dxd4; Ab5+ (ma non Ag6? come vedremo in seguito) con guadagno della Regina grazie all’attacco di Scoperta.


Tocca a te. Può il Nero prendere in b2?

Nome Testo:

La risposta è no. Infatti il pedone in b2 risulterebbe avvelenato dopo 12….; Dxb2 seguirebbe infatti 13. Ca4 e la Donna nera rimane intrappola!.


Tocca a te, cattura il pedone e dimostra che il Nero ha avuto torto ad abbandonare alla mossa 14!

Nome Testo:

In partita dopo 12. …; Cxd4 13. Cxd4; Dxd4 14. Ag6??; … il Nero ha abbandonato perché come il Bianco ha fermato il calcolo ed ha pensato che questo attacco di Scoperta facesse perdere la Donna. Invece dopo 14. …; hxg6 15. Dxd4; Axh2+ 16. Rh1; Ae5+ ed è il turno del Nero a fare un Attacco di Scoperta, in questo caso uno Scacco di Scoperta, vincente!


Sliding doors di un Mediogioco: imparare dalle partite

Simili ai viaggiatori per caso, attraversiamo la nostra vita: non avevamo programmato nessuna meta, non avevamo organizzato nessuno specifico itinerario. Assomigliamo, in effetti, più a fuggiaschi che a dei veri e propri viaggiatori.
All’inizio appare tutto molto semplice. Tutti ti dettano le regole e ti danno consigli e ti instillano principi, dicendoti che ti serviranno in futuro. Tu, recalcitrante, ascolti, disubbidisci e poi li metti in pratica. Ecco che, finalmente, tutto sembra andare bene, ora la strada ti si mostra in tutta la sua bellezza di luoghi da scoprire, fino a quando non giungi nel mezzo del cammino. Senza un Virgilio, allora, e con una bussola che sai di aver nascosto da qualche parte devi scegliere il tuo itinerario. Tra tutte quelle strade candidate, tu lo sai, solo una diventerà quello che sei!
Sono così le partite a scacchi di noi principianti. Quante volte ci capita di giocare bene, anzi meglio, per poi stringere la mano al nostro avversario da sconfitti! La cosa più difficile da accettare, che va sempre ricercata, è che la strada alla sconfitta l’abbiamo intrapresa noi, mentre potevamo ben prenderne altre verso la vittoria. E’ quello che succede in questa partita, dove il Bianco dalla strada della vittoria, cambia direzione e va diritto fino alla sconfitta!
Il nostro consiglio rimane sempre quello di guardare prima l’intera partita, successivamente prendete scacchiera, pezzi, carta e penna. Quando vi troverete in quel luogo inventato dagli dei, tra il principio e la fine: scegliete chi volete diventare.



ESERCIZIO 1
 

ESERCIZIO 2



ESERCIZIO 3