Cartolina del Giorno (69): rumorose opinioni al vento

Mia carissima Cara,

questa volta sono stato via per tanto tempo, chissà se vorrò mai ritornare. L’animo umano è un luogo talmente sconfinato: è terribile viaggiarci a lungo, percorrendone fino al confine le strade, sempre più solitarie e impervie.

Non mi sei mancata, lo sai, e ogni giorno, nel quale mi allontanavo da te, facevo spazio al tuo sorriso lungo il percorso di questo mio cammino.

Ognuno, dell’oggi, ricorderà il bene e il male, l’assurdo e quel che furono questi giorni. Qualcuno, tra gli altri, raccoglierà fatti, numeri, persone; tramanderà la propria impressione. Certuni cercheranno di ricavarne lezioni per il futuro, al quale mai è servito il passato.

Io, invece, che sempre meno ho parole per tutto quanto è vano al mondo e al mondo stesso caro, conserverò poche, rare cose, come valori unici e assoluti: stelle infreddolite nella notte, illuminata da una bianchissima luna, per tanto buio; una mattina vestita a sposa da un innamorato gelido inverno; il cielo armato a scudo da un diafano azzurro, il quale tracciava sentieri rossastri tra le cupe nuvole all’orizzonte; cime innevate all’alba, dietro il raso della nebbia; la pioggia che ticchettava la lentezza del tempo sui tetti, gocce come nocche alle finestre.

Povero me matto, che odio le campane quali strumenti di tortura e, ti tali rumorose opinioni al vento, non mostro interesse più che l’ironia merita!

Perfino da così lontano, stammi bene ragazza mia, perché sempre te ne voglio.

Muove il Nero. Scaccomatto in due mosse