Cartolina del Giorno (59): la rivincita del numero

Mia carissima cara,
noi due non siamo, né lo siamo mai stati e tanto meno lo saremo mai, affetto stabile. L’affetto lo si dà agli animali domestici, oppure alle persone di cui si ha pietà.
 Quale fortuna, invece, condividiamo noi: quando ci incontreremo ancora per la prima volta e di nuovo, non sarà certo per disposizioni emanate con decreto!
In questo periodo, ragazza che manchi, rifletto molto e per interi giorni sulla sempre più incombente oclocrazia. Questo è il frutto di anni e anni di innalzamento a idolo del principio di autoregolamentazione. Tutto e tutti, allora, hanno credito. Il numero, si prende così la sua rivincita, diffondendo l’odore acre delle masse e il loro argomentare vendicativo. La loro sete di rivendicazione ubriaca qualsiasi logica.
Al giorno d’oggi tutto quel che non si comprende si offende, e le bugie occorrono all’uopo.
Ieri sera le mandorle avevano il sapore del ricordo: le schiacciavo sul balcone, le pelavo sul tavolo di granito, le mani scottavano; tritate ne estraevo il succo con dolore al polso e all’avambraccio. Non è nostalgia! Niente affatto! Sarò matto, ma ciò che  diventa buono richiede molto tempo e fatica, prima che venga tolto alla sofferenza.
Stammi bene, perché sempre te ne voglio.
Muove il Nero. Scaccomatto in  due mosse!