Abbecedario Scacchistico: Introduzione

Senza alcuna pretesa e con una semplicità da scolaresca elementare, pardon primaria, avviamo, con questa introduzione, degli appuntamenti periodici per spiegare alcune nozioni scacchistiche di base, spesso sottintese nei cosiddetti corsi di alfabetizzazione.

Spesso, infatti, alcuni istruttori, quando hanno concluso di spiegare il movimento dei pezzi, pensano con ciò stesso di avere trasmesso anche tutte le funzioni che i pezzi svolgono sulla scacchiera. Non serve così a nulla, al neofita, imparare alcuni principi generali d’apertura se, giocando, partita dopo partita non riesce a tenere i pezzi sulla scacchiera e non comprende come mai, pur avendo seguito tutte le indicazioni alla lettera, la sconfitta è arrivata insieme alla decimazione del proprio esercito!

Per acquisire padronanza nel linguaggio, non basta saper leggere e scrivere alcune parole o delle frasi fatte. Occorre la pazienza dell’esercizio per padroneggiarne la grammatica, dal più semplice al più difficile. Di questo noi tratteremo, a beneficio di chi si è avvicinato al mondo degli scacchi e conosce appena come i pezzi si muovono.

La bellezza di questo gioco sta tutta qui: nell’essere un linguaggio. Impossibile diviene, allora, il poterla comprendere se non se ne conoscono le leggi di base. Per significarlo in altro modo: senza solide basi non si costruiscono castelli.

Sarà, dunque, lo scopo di questa nuova rubrica, lezione dopo lezione, costruire una grammatica essenziale dei pezzi e delle loro relazioni e dare spunti per potersi esercitare su di essa, in modo da arrivare a padroneggiarla.

In questo modo la prossima vostra disputa sulla scacchiera vi vedrà, se non proprio vittoriosi, almeno padroni della storia che, voi ed il vostro avversario, mossa dopo mossa, state incidendo sulle 64 case.